Non è solo un hashtag, è una vera e propria dichiarazione d’amore per questa nostra disgraziata città, un ulteriore tentativo di difenderla da coloro che fino ad oggi l’hanno spogliata della sua identità, deturpata nella sua storica fierezza e ridotta a quello che noi ogni giorno ci troviamo davanti agli occhi…molti mi dicono di essere un illuso, che quell’Adrano che ricordo spesso non esiste più, il suo Parco della Vittoria, la vivacità di piazza Umberto con la possente presenza del Castello Normanno, la magnificenza del Monastero di Santa Lucia, ma anche i piccoli angoli nascosti, come la quiete di via Pace, che ci raccontano secoli di un popolo, il nostro, fiero e laborioso; oggi sono solo un lontano ricordo, un momento rimasto impresso in qualche vecchia fotografia.
Questa nostra bellissima madre si è trasformata, anzi è stata trasformata, in una vecchia e brutta meretrice, che non nutre nessuna speranza per il futuro, anzi lascia scappare via i suoi figli migliori, senza nemmeno concedergli una carezza di arrivederci.
È arrivato il momento di reagire, di dire finalmente basta…ma prima di tutto ognuno di noi deve farsi una domanda: cosa siamo disposti a dare, in termini di tempo, di attenzione e di impegno, per cambiare la situazione? Perché dopo l’amara presa di coscienza di ciò che ci sta intorno, dopo l’esternalizzazione dell’indignazione, occorre necessariamente far nascere la giusta reazione, il civile impegno contro lo stato di degrado a cui siamo stati costretti negli ultimi anni. Questo è almeno quello che ci insegna la storia, anche recente, della nostra città…non basta più scansare il degrado, come si fa con una deiezione di cane, e rimanere rinchiusi nel proprio egoistico individualismo, all’interno del proprio “paradiso familiare”, anche perché nel frattempo il degrado ha lambito i confini del nostro quieto vivere, il paradiso si è trasformato prima in purgatorio e adesso sta prendendo le sembianze dell’inferno.
Tutto ciò che hanno conquistato i nostri padri è stato messo in discussione e diventa necessario, anzi vitale, ridestarsi e lottare per riconquistare quello che avevamo dato per scontato; solo così potremmo ancora nutrire la speranza che i nostri figli, come noi, un giorno abbiano dei bei ricordi della città in cui sono nati e vissuti, riescano a sorridere pensando ai luoghi che li hanno aiutati a crescere.
Per questo Adrano è e può ancora essere migliore, migliore di come l’abbiamo ereditata, nonostante tutto… #Adranoèmigliore
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